Oggi la Chiesa ricorda il beato Carlo Acutis: conosciamolo meglio
Riportiamo una parte dell’intervista ad Antonia Salzano, mamma di Carlo Acutis che due giorni fa è stato beatificato ad Assisi.
(Salvatore Cernuzio – Vatican Insider)
Il Papa ha citato suo figlio nella esortazione Christus Vivit come modello di santità giovanile. Sicuramente Carlo è d’esempio per tanti cattolici, ma per un ragazzo che non ha la più pallida idea di cosa sia la fede non è forse un modello lontano o comunque difficile da raggiungere?
«Credo che Carlo sia invece un esempio positivo a prescindere da ogni aspetto religioso. Perché era un ragazzo normale, con una vita reale. Certamente non si sentiva un santo, anzi era ben cosciente dei suoi limiti: “Non io, ma Dio”, ripeteva. Gli avevano regalato un diario di Harry Potter in cui si metteva i voti: come mi comporto come alunno, come figlio…
Era goloso e ha cercato di essere temperante con il cibo; in classe era un po’ esuberante, chiacchierone, e ha chiesto a Dio la grazia di diventare bravo.
Gli piacevano anche i videogiochi, ma si era imposto di giocarci un’ora a settimana perché era consapevole che questi mezzi possono diventare tiranni. Aveva letto di coetanei finiti in clinica per dipendenza…
Carlo sapeva che nella vita si può progredire sempre e che la battaglia principale è con sé stessi, per questo diceva che la santità non è un processo di aggiunta, ma di sottrazione: meno io per lasciare spazio a Dio. Diciamo che ai ragazzi di oggi mostra la via giusta da seguire».
Il video della cerimonia della beatificazione in un minuto: