Viaggio miracoloso a Medjugorje: “Avevo la sclerosi multipla, ora cammino da sola”

La storia di Gigliola Candian, donna originaria di Fossò, in provincia di Venezia, continua a suscitare emozione e riflessione.

Affetta da sclerosi multipla, una patologia neurodegenerativa che l’aveva costretta a vivere su una carrozzina, ha raccontato come un pellegrinaggio a Medjugorje le abbia cambiato la vita in modo radicale.

Nel 2025, rimane uno dei casi più discussi di guarigione attribuita a un’esperienza spirituale presso il noto santuario mariano in Bosnia ed Erzegovina.

Il pellegrinaggio a Medjugorje e la svolta nella malattia

Gigliola ha scoperto di avere la sclerosi multipla nel 2004, dopo aver consultato diversi ospedali per confermare la diagnosi. Nel corso degli anni la sua salute si è progressivamente aggravata, fino a quando, nel 2011, a seguito di una caduta che le causò la frattura della terza vertebra sacrale, è stata costretta a usare la carrozzina in modo continuativo. È in questo contesto che le è stato suggerito di recarsi a Medjugorje, luogo di pellegrinaggio conosciuto per le apparizioni mariane e le testimonianze di guarigioni miracolose.

Durante la sua prima visita, Gigliola ha vissuto un’intensa esperienza spirituale che, ha raccontato, l’ha trasformata profondamente: “Ho iniziato a pregare in ogni momento della giornata, chiudendo gli occhi e sentendo una pace immensa. Scoprire la fede in quel modo è stata una grande benedizione”. La vera svolta è però avvenuta il 13 settembre 2014, durante una Messa di guarigione, quando ha percepito un calore intenso alle gambe e ha visto una luce bianca che la circondava, accompagnata dalla visione del volto sorridente di Gesù.

Il giorno successivo, il sacerdote presente ha ripetuto l’imposizione delle mani su Gigliola e le ha consegnato un foglio con la domanda: “Che cosa vuoi che faccia Gesù per te?”. La donna ha espresso il desiderio di diventare un esempio per gli altri e di portare pace e serenità. Dopo un’altra imposizione delle mani, è caduta in quello che ha definito il “riposo nello Spirito”, una condizione in cui si è sentita totalmente priva di forze, ma consapevole di essere circondata dalla preghiera di Gesù e Maria.

Al suo risveglio, il sacerdote le ha chiesto se voleva rimanere seduta in carrozzina o provare a stare in piedi. Accettando di essere sostenuta, Gigliola è riuscita a sollevarsi e, con grande stupore di tutti i presenti, ha mosso i primi passi senza alcun aiuto. Da quel momento, la carrozzina è stata relegata a un angolo, utilizzata solo nei lunghi spostamenti, mentre lei ha ripreso a camminare autonomamente.

Oggi, Gigliola continua a tornare regolarmente a Medjugorje, rafforzando la propria fede e vivendo senza più i sintomi debilitanti della sclerosi multipla, come la stanchezza cronica. La sua esperienza è un messaggio di speranza per tutti coloro che combattono contro questa malattia: “Non perdete mai la speranza. Pregate. Conosco tutte le difficoltà che state attraversando, ma senza la croce non si può fare nulla”.

Il caso di Gigliola Candian rimane un esempio potente di come la forza della fede e la spiritualità possano influenzare profondamente la vita e il percorso di guarigione, alimentando un dialogo aperto tra medicina, spiritualità e speranza.