Quando una salita diventa salvezza: la donna che ha trovato la forza per salvare suo figlio a Medjugorje

La storia di Francesca, una madre veronese di 51 anni, rappresenta un esempio toccante di come la fede e la spiritualità possano trasformare il dolore e la preoccupazione in speranza e forza interiore.

Dopo aver vissuto momenti di grande angoscia per il figlio, che stava percorrendo una strada pericolosa, Francesca ha trovato a Medjugorje un nuovo modo di affrontare la crisi familiare, grazie anche a un pellegrinaggio organizzato.

Il pellegrinaggio di Francesca a Medjugorje ha avuto come tappa fondamentale la salita al Podbrdo, la collina delle apparizioni mariane.

Il Cammino sul Podbrdo: Dalla Fatica Fisica a un Percorso di Rinascita Interiore

Un percorso impegnativo che si è rivelato per lei una metafora del proprio cammino interiore. “Ogni passo era come affrontare un pezzo del mio dolore”, racconta con emozione. L’ascesa, guidata dal silenzio e dalla preghiera, le ha permesso di elaborare il peso di mesi di preoccupazioni e sensi di colpa legati alla condizione del figlio.

A metà salita, quando la tentazione di fermarsi era forte, Francesca ha percepito una presenza gentile che la spronava a proseguire. Raggiunta la statua della Madonna in cima, ha vissuto un momento di profonda liberazione emotiva: “Ho pianto tutte le mie lacrime, non più di disperazione, ma di accettazione. È stato come se la Madonna di Medjugorje mi dicesse: ‘Hai fatto del tuo meglio. Ora affidami questo peso’”.

Durante il soggiorno, Francesca ha avuto l’opportunità di incontrare uno dei veggenti di Medjugorje, un’esperienza che ha rappresentato una svolta decisiva. Partita da Verona con rabbia e dubbi sulla realtà delle apparizioni, ha ascoltato con attenzione il messaggio rivolto alle famiglie e in particolare ai giovani smarriti: la Madonna insiste sulla preghiera per i figli che hanno perso la strada.

“Ho capito che mio figlio non è ‘cattivo’, ma semplicemente perso. E che io posso essere lo strumento per aiutarlo a ritrovare la via”, spiega Francesca. Questo incontro ha rinsaldato in lei la convinzione che la fede possa diventare un supporto concreto nelle difficoltà familiari.

La Comunità di Preghiera a San Giacomo e l’Esperienza Unificante dei Pellegrini

La parrocchia di San Giacomo a Medjugorje diventa ogni sera il fulcro delle celebrazioni che coinvolgono pellegrini da tutto il mondo. La recita del rosario, la messa e l’adorazione eucaristica, vissute in un clima di grande partecipazione e multiculturalità, hanno offerto a Francesca una nuova prospettiva sul suo dolore.

“Ascoltare il rosario in tante lingue diverse, sentendomi parte di un’unica grande famiglia, è stata un’esperienza che ha cambiato la mia visione”, racconta. La dimensione collettiva della preghiera le ha trasmesso una serenità fino a quel momento sconosciuta, permettendole di affrontare la realtà con maggiore equilibrio.

Prima del pellegrinaggio, Francesca racconta di aver oscillato tra durezza e resa, in un circolo vizioso che peggiorava la situazione con il figlio. La svolta è arrivata durante una confessione a Medjugorje, dove un sacerdote le ha ricordato che “non si può cambiare un figlio, ma si può cambiare se stessi, e questo cambierà anche lui”.

Da quel momento, Francesca ha adottato un approccio di “fermezza amorevole” che ha rivoluzionato il rapporto con il figlio. Ha stabilito regole chiare, ha smesso di urlare e ha iniziato ad ascoltare veramente, cercando di comprendere i bisogni dietro i comportamenti distruttivi. “Non importa cosa fai, io sarò sempre qui per te, ma non accetterò che tu ti faccia del male”, è diventata la sua nuova certezza.

Tre mesi dopo il ritorno, Francesca conferma che, sebbene le difficoltà persistano, il figlio ha accettato di intraprendere un percorso psicologico e la comunicazione tra loro è migliorata. La forza per affrontare tutto questo è nata proprio durante quel pellegrinaggio a Medjugorje, un luogo che continua a essere un punto di riferimento spirituale per migliaia di persone in cerca di speranza e conforto.