Testimonianza di Raffaella Mazzocchi

Mi chiamo Raffaella Mazzocchi e sono di Napoli. Avevo 16 anni quando un giorno all’improvviso, esattamente il 22 dicembre 2001, mentre mi trovavo a scuola, ho perso completamente la vista all’occhio destro a causa di una neurite ottica retrobulbare, cioè di un virus che mi stava distruggendo il nervo ottico in modo irreversibile e che cominciò a provocarmi anche dolorose crisi simili a quelle epilettiche più volte al giorno.
Una diagnosi senza speranza di guarigione: infatti nessuna cura sembrava fare effetto. Fui costretta a lasciare la scuola perché non potevo studiare. Non potevo neanche dormire, andavo avanti con psicofarmaci e in questo stato ho vissuto 8 anni come in un incubo. Ho perso anche la fede e ho smesso di frequentare la parrocchia.
Un giorno, le mie zie, mia madre e mia cognata decisero di partire per Medjugorje e a tutti i costi volevano portarmi con loro. Io ero riluttante ma alla fine ha ceduto alle insistenze dei mie familiari, ma non avevo alcuna intenzione di chiedere la mia guarigione.
Il 26 giugno 2009, intorno alle 19,30, dopo essere scesa dal Podbrdo, mentre era presso la Croce Blu, mia cognata si è accorta che il sole si muoveva in modo non normale, sembrava che stesse danzando. Allora io ho afferrato gli occhiali da sole di mia cognata e con l’occhio buono, quello sinistro, ho visto chiaramente il sole prima ruotare e pulsare e poi avvicinarsi quasi al mio viso per poi tornare indietro, e quindi ancora cambiare colore in continuazione diventando rosso, blu, arancione ,verde.
Alla fine ho tolto gli occhiali e ho cominciato a piangere disperata perché mi sono resa conto che avevo perso la vista anche all’occhio sinistro e quindi ero diventata completamente cieca. Le mie urla richiamarono molti pellegrini che mi si fecero attorno ma io continuavo a gridare sempre più disperata anche perché avvertivo un fortissimo bruciore agli occhi. Un bruciore, però, non da dolore ma da calore. Questa cecità totale durò cinque minuti, i più lunghi della mia vita. Vedendomi in preda al panico mia mamma mi fece sedere e riuscì in qualche modo a calmarmi.
Mentre tenevo la testa bassa e gli occhi chiusi, ebbi improvvisamente l’impulso di aprire l’occhio destro, quello malato, e mi accorsi che riuscivo a vedere le mie mani. Ho aperto allora anche l’altro occhio e mi accorsi di vederci benissimo anche da quello. Passando e ripassando le mie mani davanti agli occhi mi sono resa conto che ero stata guarita ma invece di saltare di gioia sono rimasta muta e bloccata dallo spavento. La mia mamma, dal mio sguardo, si accorse del mio cambiamento e mi corse incontro per abbracciarmi. Così pure tutti i numerosi pellegrini presenti.
Da quel giorno ho recuperato completamente la vista, anzi ora ho una vista perfetta di 11/10. E, cosa ancora più importante, ho recuperato anche la fede perché ora, finalmente, ci vedo in tutti i sensi.

Fonte :www.messaggimedjugorje.net