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Si può prendere sempre l’ostia durante una messa? Ecco quando non è consentito

Il momento dell'Eucaristia durante una MessaSi può prendere sempre l'ostia durante una messa? Ecco quando non è consentito - Medjugorje-news.it

La Chiesa stabilisce regole precise per accostarsi all’Eucaristia: stato di grazia, digiuno e confessione in caso di peccato grave. 

Nel cammino spirituale di ogni cristiano, la Comunione rappresenta un momento di profonda unione con Cristo, ma sorgono spesso domande sull’appropriatezza e le condizioni per ricevere l’Ostia Santa. La Chiesa Cattolica, custode della tradizione apostolica, ci guida con chiarezza sui casi in cui non è possibile accostarsi degnamente al Sacramento dell’Eucaristia.

Le condizioni per ricevere degnamente l’Ostia

Il Catechismo della Chiesa Cattolica insegna che per ricevere la Comunione occorre trovarsi in stato di grazia, cioè senza peccati gravi sulla coscienza. La partecipazione all’Eucaristia richiede una preparazione interiore: il fedele deve riconoscere con fede la presenza reale di Cristo nel pane consacrato, nutrendo un sincero desiderio di accoglierlo con umiltà e amore. È inoltre prescritto il digiuno eucaristico, che consiste nell’astenersi dal cibo e da bevande alcoliche per almeno un’ora prima della Comunione.

Eucaristia durante la Messa

Le condizioni per ricevere degnamente l’Ostia – Medjugorje-news.it

Vi sono situazioni in cui non si può ricevere l’ostia: ad esempio, chi è consapevole di aver commesso un peccato mortale deve prima accostarsi al sacramento della riconciliazione. La confessione sacramentale, infatti, è necessaria per purificare la coscienza e ritornare in grazia di Dio, come ricordato dal Concilio di Trento.

Situazioni particolari: divorziati e risposati

La Chiesa mantiene la sua fedeltà alla Sacra Scrittura e alla Tradizione insegnando che chi ha contratto un nuovo matrimonio civile dopo un divorzio senza l’annullamento del primo vincolo sacramentale non può accostarsi alla Comunione. Al contrario, chi è separato o divorziato senza aver celebrato un nuovo matrimonio religioso o civile può continuare a ricevere l’Eucaristia, poiché non vi è rottura del vincolo sacramentale. Questa distinzione riflette la profonda considerazione per la santità del matrimonio cristiano, un sacramento che simboleggia l’unità e la fedeltà tra Cristo e la Chiesa.

Frequenza e modalità della Comunione

Secondo la normativa ecclesiastica vigente, è possibile ricevere la Comunione due volte al giorno, purché in celebrazioni distinte. Non è invece consentito ricevere due volte il Corpo di Cristo nella stessa Messa. Questa disposizione sottolinea l’importanza della partecipazione consapevole e attiva alla liturgia eucaristica.

Un dubbio frequente riguarda la possibilità di prendere l’ostia senza confessione: la Chiesa non impone la confessione prima di ogni Comunione, ma solo in caso di peccati gravi. I peccati veniali, se accompagnati da sincero pentimento, non impediscono la ricezione del Sacramento. Tale insegnamento affonda le radici nella dottrina della Chiesa e nella Parola di Gesù, che in Giovanni 6,58 afferma: “Chi mangia me, vive per mezzo mio”.

Curiosità sulla terminologia eucaristica

L’etimologia del termine Eucaristia deriva dal greco eucharistía, che significa ‘ringraziamento’. Tale parola esprime il senso profondo del Sacramento, cioè un atto di lode e gratitudine verso Dio per il dono di Gesù Cristo. Nel corso dei secoli, il termine ha conosciuto varianti linguistiche, come ‘eucarestia’, ma la forma più vicina all’origine greca e prediletta dalla tradizione cattolica è ‘eucaristia’. La celebrazione eucaristica, poi, è il memoriale vivo del sacrificio di Cristo, che si rende presente e attuale in ogni Messa, secondo la dottrina cattolica.

Il recente ritrovamento di pani eucaristici risalenti al VII-VIII secolo, con raffigurazioni di Gesù come contadino, testimonia la profonda radice popolare e spirituale di questa devozione, che unisce il divino e l’umano nella quotidianità dei fedeli.

In definitiva, ricevere l’ostia è un gesto che richiede fede, preparazione e rispetto delle indicazioni della Chiesa, perché si è chiamati a partecipare in modo degno al Sacramento che è fonte e culmine della vita cristiana.

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