Senso di colpa? Ecco la soluzione al problema - www.medjugorje-news.it
Il senso di colpa per eventi passati è un fenomeno psicologico che continua a influenzare profondamente molte persone, anche anni dopo il verificarsi di un evento doloroso o traumatico.
Non si tratta di una debolezza personale, ma di un segnale che dentro di noi persistono emozioni complesse non ancora del tutto elaborate. Ecco perché spesso ci si sente ancora oppressi da rimorsi e autocritiche legate a decisioni o situazioni ormai concluse.
Il senso di colpa post-traumatico si manifesta come una reazione emotiva a esperienze che hanno lasciato un segno profondo, sia che si sia stati protagonisti dell’evento, vittime o semplici testimoni impotenti.
Studi psicologici (Lee et al., 2001) evidenziano come questa forma di colpa non riguardi tanto i fatti in sé, quanto le interpretazioni che ne diamo: pensieri come “avrei potuto fare di più” o “se solo avessi agito diversamente” alimentano un circolo vizioso di rimorso.
Tra le situazioni in cui questo senso di colpa si presenta più frequentemente rientrano esperienze come aborti spontanei o volontari, separazioni dolorose, tradimenti (sia subiti che commessi), lutti o incidenti gravi. Il cervello umano, nel tentativo di dare un senso al trauma, tende a cercare un colpevole, spesso erroneamente identificato in sé stessi.
La permanenza di questo sentimento nel corso degli anni può essere dovuta a diversi fattori:
Questi meccanismi contribuiscono a trattenere il dolore nel tempo, impedendo una piena guarigione psicologica.
Paradossalmente, il senso di colpa può agire come una protezione contro l’angoscia dell’impotenza. Ammettere di non aver potuto fare nulla in una situazione drammatica può risultare troppo doloroso per la mente umana, che preferisce attribuirsi la colpa piuttosto che affrontare la sensazione di totale impotenza. Questa dinamica è stata ampiamente documentata come parte dei meccanismi di coping nei sopravvissuti a traumi (Janoff-Bulman, 1992). In sostanza, il senso di colpa si configura come una sorta di “illusione di controllo” che ci aiuta a gestire esperienze emotivamente devastanti.
Per liberarsi dal peso di un senso di colpa radicato nel passato, è spesso necessario intraprendere un percorso terapeutico che lavori sia sulla memoria emotiva sia sul dialogo interno critico. Due approcci efficaci e largamente riconosciuti sono l’EMDR (Eye Movement Desensitization and Reprocessing) e la Compassion Focused Therapy (CFT).
Alcune pratiche quotidiane possono supportare il processo di elaborazione emotiva:
Alcuni esercizi per rimediare alla situazione – www.medjugorje-news.it
Questi esercizi, ripetuti con costanza, aiutano a riscrivere il dialogo interno, favorendo una maggiore accettazione di sé.
Carl Rogers, noto psicologo umanista, scriveva: “Quando accetto me stesso così come sono, allora posso cambiare.” Questo principio resta fondamentale per chi desidera trasformare il senso di colpa in un’opportunità di crescita e liberazione emotiva.