Matrimoni omosessuali: è lecito partecipare a un matrimonio tra persone dello stesso sesso secondo la fede cattolica?
Questo interrogativo, di grande attualità, coinvolge non solo la dimensione personale e familiare, ma anche la dottrina e la pastorale della Chiesa, che rimane ferma sul significato sacramentale del matrimonio.
La posizione ufficiale della Chiesa cattolica definisce il matrimonio come un’unione esclusiva e sacramentale tra un uomo e una donna, fondata sulla complementarità dei sessi e orientata alla procreazione e all’educazione dei figli. Tale insegnamento si fonda sulle Sacre Scritture e sulla Tradizione millenaria, ribadito in documenti magisteriali come la Dichiarazione Persona Humana (1976) e la Lettera ai vescovi sulla cura pastorale delle persone omosessuali (1986) firmata da Joseph Ratzinger. Nel Catechismo della Chiesa Cattolica, l’omosessualità è definita come un’inclinazione “oggettivamente disordinata”, mentre gli atti omosessuali sono considerati contrari alla legge naturale e al disegno divino sul matrimonio.
Pur condannando la legittimazione giuridica o sacramentale delle unioni omosessuali, la Chiesa insiste sul rispetto, la compassione e la delicatezza verso le persone con tendenze omosessuali, evitando ogni forma di discriminazione ingiusta. Il magistero sottolinea la chiamata alla castità per tutti i fedeli, inclusi coloro che manifestano inclinazioni omosessuali.
Dibattito Teologico e Morale sulla Partecipazione a Matrimoni Omosessuali
Il tema della partecipazione di un cattolico a un matrimonio tra persone dello stesso sesso è oggetto di un dibattito interno alla Chiesa, con posizioni che, pur condividendo la dottrina di fondo, differiscono sul piano della prassi e dell’accompagnamento pastorale.
Padre Hugo Valdemar, sacerdote messicano noto per la sua fermezza dottrinale, ha ribadito recentemente che, secondo una coscienza retta e informata dalla fede, la risposta è un netto “no”. Per Valdemar, ogni forma di partecipazione, anche passiva, a tali cerimonie rischia di essere interpretata come una legittimazione di un atto contrario alla legge divina, e dunque deve essere evitata per non cadere nello scandalo.
D’altra parte, padre Mario Arroyo, filosofo e teologo, sostiene un approccio più sfumato, basato sul discernimento e sulla prudenza morale. Arroyo distingue tra cooperazione formale e cooperazione materiale nel male: mentre la prima implica un consenso diretto all’atto considerato immorale, la seconda riguarda una partecipazione indiretta e priva di approvazione. Arroyo suggerisce che la partecipazione passiva, senza ruoli attivi come testimone o padrino, può essere moralmente giustificata in situazioni di grave rischio di rottura familiare, purché non si manifesti approvazione esplicita dell’unione.
In entrambi i casi, è essenziale evitare ogni forma di scandalo, cioè quella percezione pubblica che potrebbe indurre altri a ritenere legittimo ciò che la Chiesa definisce moralmente errato.

La Dimensione Pastorale: Preghiera, Amore e Rispetto(www.medjugorje-news.it)
Il discernimento personale, accompagnato dalla preghiera, è fondamentale per ogni fedele che si trovi a dover decidere se partecipare a un matrimonio omosessuale. Padre Arroyo invita a un atteggiamento di carità e rispetto verso gli interessati, anche nel caso di una scelta negativa rispetto alla partecipazione alla cerimonia. In questi casi, gesti simbolici come doni significativi – un rosario o una Bibbia – possono esprimere affetto senza compromettere i principi di fede.
Padre Valdemar, invece, sottolinea l’importanza di non cedere alla pressione sociale o ai legami emotivi, difendendo la fedeltà ai principi cristiani come fondamento imprescindibile per una vita di autentica fede. Per lui, la sfida odierna per i cattolici è mantenere l’integrità morale anche in situazioni difficili, riconoscendo che l’amore per i propri cari non può prescindere dalla fedeltà alla verità rivelata.
Il Contesto Attuale e le Posizioni Magisteriali Recenti
Negli ultimi decenni, la Chiesa ha riaffermato con coerenza la sua dottrina, anche di fronte a crescenti richieste di riconoscimento legale delle unioni omosessuali nei vari ordinamenti civili. Documenti come le Considerazioni circa i progetti di riconoscimento legale delle unioni omosessuali della Congregazione per la Dottrina della Fede ribadiscono come il matrimonio sia un’istituzione naturale e sacramentale, irriducibile a qualsiasi altra forma di unione.
Il magistero distingue chiaramente tra la condanna degli atti omosessuali e l’accoglienza delle persone con tendenze omosessuali, insistendo sul dovere della società di evitare ogni discriminazione ingiusta, ma senza legittimare pratiche contrarie alla legge naturale.
Sul fronte pastorale, il pontificato di papa Francesco ha introdotto un tono più accogliente verso le persone omosessuali, come testimoniato dalla celebre affermazione: «Se una persona è gay e cerca il Signore e ha buona volontà, chi sono io per giudicarla?». Tuttavia, il Papa ha ribadito la necessità di distinguere tra accoglienza e approvazione delle unioni omosessuali.
La Dottrina Cattolica sul Matrimonio e le Unioni tra Persone dello Stesso Sesso(www.medjugorje-news.it)






