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“Medici senza un soldo”: questi sono i più “ricchi” del mondo

santi mediciOrigini e significato dei Santi Non Mercenari(www.medjugorje-news.it)

Nel vasto panorama della storia cristiana, pochi santi hanno suscitato un affetto così profondo come i Santi Non Mercenari.

Il termine “Non Mercenari” deriva dal greco Anargyroi, che letteralmente significa “senza argento”, ovvero senza denaro, e appare già nei primi secoli della Chiesa, soprattutto nel mondo cristiano orientale. Questi santi erano medici che esercitavano la loro professione come un atto di misericordia, non per interesse economico, incarnando le parole di Gesù: «Gratis avete ricevuto, gratis date» (Matteo 10,8).

Tra i più venerati vi sono i Santi Cosma e Damiano, gemelli originari della Siria del III secolo, noti per la loro abilità medica e l’eccezionale gentilezza verso i malati. Rifiutando qualsiasi remunerazione, guadagnarono il titolo di “Senza Argento”. Secondo la tradizione, la loro carità contribuì alla diffusione della fede cristiana, fino al martirio per aver rifiutato di rinnegare Cristo. La loro festa è celebrata sia nel calendario della Chiesa orientale che in quello occidentale, onorando non solo le loro mani guaritrice ma anche il loro amore gratuito e disinteressato.

Un’altra figura di rilievo è San Pantaleone, medico di Nicomedia convertito al cristianesimo, che dedicò la sua vita alla cura dei poveri e dei prigionieri, invocando la grazia divina in ogni guarigione. Le sue numerose guarigioni miracolose ne hanno fatto uno dei santi più amati nel mondo bizantino. La chiesa a lui dedicata a Nerezi, vicino a Skopje, testimonia l’importanza della sua figura nel patrimonio spirituale e artistico dell’area balcanica.

Altri santi associati a questa categoria includono Sant’Ermolaus, Santi Cirillo e Giovanni di Alessandria, e comunità monastiche che coniugavano preghiera, medicina erboristica e ospitalità. Il loro operato era concepito non come semplice servizio medico, ma come una vera e propria diakonia, un ministero di amore e donazione di sé.

L’eredità artistica e culturale dei Santi Non Mercenari

L’importanza dei Santi Non Mercenari si riflette anche nelle arti figurative, come dimostra il celebre dipinto di Dosso Dossi, conservato nella Galleria Borghese di Roma, raffigurante i Santi Cosma e Damiano nell’atto di una vera e propria operazione chirurgica, la rimozione di un dente con un attrezzo detto “pellicano”. Commissionato inizialmente per l’Arcispedale di Sant’Anna a Ferrara, l’opera risale agli anni venti del Cinquecento e testimonia un approccio scientifico e realistico, in linea con l’insegnamento del medico ferrarese Giovanni Manardi, che sosteneva l’importanza dell’osservazione clinica, come quella dell’urina, per una buona pratica medica.

L’interpretazione iconografica di Dosso Dossi conferma come i Santi Non Mercenari siano stati non solo simboli di fede, ma anche modelli di una medicina che coniuga scienza, compassione e spiritualità. Il quadro raffigura inoltre una misteriosa figura femminile che, con abiti nobiliari, potrebbe rappresentare una benefattrice o la stessa committenza dell’opera, sottolineando il legame storico tra arte, fede e assistenza sanitaria.

Oggi, in un’epoca in cui l’accesso alle cure mediche può risultare oneroso e spesso distante dall’esperienza personale del malato

Il messaggio dei Santi Non Mercenari nella società contemporanea (www.medjugorje-news.it)

Oggi, in un’epoca in cui l’accesso alle cure mediche può risultare oneroso e spesso distante dall’esperienza personale del malato, il modello dei Santi Non Mercenari conserva una straordinaria attualità. Le liturgie ortodosse e delle Chiese cattoliche orientali li invocano come patroni di medici, infermieri e di tutti coloro che si dedicano alla cura dei malati, ricordando che la guarigione più autentica si fonda su un amore gratuito e compassionevole.

Icone e rappresentazioni artistiche li mostrano spesso con scatole di medicamenti o rotoli di preghiere di guarigione, sottolineando la loro duplice funzione di guaritori fisici e spirituali. Il loro esempio esorta a una medicina intesa non solo come professione, ma come vocazione radicata nella misericordia e nell’altruismo.

La testimonianza dei Santi Non Mercenari si fa quindi un monito e un invito per chiunque operi nel campo della salute: ricordare che il più grande rimedio, oltre ai farmaci e alle terapie, è un cuore che si dona senza secondi fini, un amore che guarisce in modo integrale, comprendendo corpo, mente e spirito.

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