La figura della beata Chiara Badano, conosciuta anche come Chiara Luce, continua a rappresentare un esempio luminoso di fede.
Nata nel 1971 e scomparsa prematuramente nel 1990 a soli 18 anni, Chiara ha saputo affrontare con straordinaria serenità e profonda spiritualità la sofferenza causata da un osteosarcoma, un tumore osseo aggressivo che l’ha colpita durante l’adolescenza. La sua storia, amatissima da milioni di fedeli in tutto il mondo, è stata riconosciuta dalla Chiesa cattolica con la beatificazione avvenuta nel 2010, celebrata da Papa Benedetto XVI, che ha voluto ricordare con commozione le ultime parole di Chiara come sintesi di una vita vissuta nella totale accettazione della volontà di Dio.
Chiara Badano nacque a Sassello, nell’entroterra ligure, il 29 ottobre 1971, figlia unica di una famiglia profondamente cristiana. Sin da bambina mostrò una personalità vivace, generosa e profondamente radicata nella fede, che approfondì entrando in contatto con il Movimento dei Focolari, fondato da Chiara Lubich. Questo incontro rappresentò per lei una fonte inesauribile di ispirazione spirituale e di impegno quotidiano, tanto da iniziare fin da piccola a vivere il Vangelo in modo autentico e coerente.
Durante l’adolescenza, Chiara fu una ragazza solare, sportiva e molto legata agli amici e alla famiglia. L’amore e l’attenzione verso gli altri la caratterizzavano, come raccontano i suoi genitori, che sottolineano la sua capacità di donarsi soprattutto ai più bisognosi, donando sorrisi e attenzioni a chiunque incontrasse, dai compagni di scuola agli anziani delle case di riposo. Un episodio emblematico della sua generosità risale all’infanzia, quando decise di regalare ai bambini poveri i suoi giocattoli nuovi, perché “non si possono donare cose vecchie a chi ha bisogno”.
La malattia e la testimonianza di fede
Nel 1988, a 17 anni, durante una partita di tennis, Chiara avvertì un forte dolore alla spalla che si rivelò presto essere un segno di osteosarcoma, un tumore osseo maligno che si diffuse velocemente, portandola alla paralisi e a una prognosi severa. Nonostante la sofferenza fisica e la consapevolezza della possibile morte imminente, Chiara scelse di affrontare la malattia con una forza interiore straordinaria, rifiutando persino la morfina per non perdere la capacità di offrire il suo dolore a Gesù.
Durante il ricovero e gli ultimi mesi di vita trascorsi a casa, Chiara continuò a servire gli altri con attenzione e amore, donando i suoi risparmi per le missioni e realizzando lavori di beneficenza. La sua serenità d’animo e la gioia interiore erano evidenti a chi le stava vicino, una luce che irradiava nonostante la sofferenza.
Le sue ultime parole rivolte alla madre, “Ciao mamma, sii felice perché io lo sono”, racchiudono il senso profondo della sua esistenza: la piena accettazione della volontà di Dio, la certezza della vita eterna e la gioia di un’unione totale con Gesù. È proprio questa testimonianza di fede eroica che ha colpito profondamente Papa Benedetto XVI durante la cerimonia di beatificazione, celebrata il 25 settembre 2010 presso il Santuario del Divino Amore a Roma.

La beatificazione e il messaggio di Papa Benedetto XVI (www.medjugorje-news.it)
La causa di beatificazione di Chiara Badano fu avviata nel 1998 e si concluse con la sua proclamazione a beata nel 2010, riconoscendo il cosiddetto “comportamento eroico” di fronte alla sofferenza e l’intercessione miracolosa attribuita alla sua figura, in particolare la guarigione inspiegabile di un giovane malato. Nel corso dell’omelia, Benedetto XVI sottolineò come Chiara rappresenti un modello per tutti, ma soprattutto per i giovani:
“Una ragazza di 17 anni che, pur affrontando una sofferenza senza speranza umana, diffonde amore, serenità, pace e fede. Questo è un dono di grazia, preparato dalla collaborazione umana, dei genitori e degli amici.”
Il Papa emerito ha più volte richiamato l’esempio di Chiara come “un raggio di luce” nel cammino di fede, capace di mostrare che l’amore di Dio è più forte del male e della morte. La sua vita breve ma intensa continua a ispirare chiunque si trovi ad affrontare difficoltà, incoraggiando a vivere con coraggio e fiducia, trovando nel dolore un’opportunità di crescita spirituale.
La memoria liturgica della beata Chiara Badano viene celebrata il 29 ottobre, giorno della sua nascita, presso la Basilica dell’Immacolata Concezione a Sassello, luogo dove riposano le sue spoglie nella cappella di famiglia. Il suo messaggio di fede, amore e speranza rimane vivo grazie all’impegno della Fondazione Chiara Badano e del Movimento dei Focolari, che continuano a diffondere la sua testimonianza nel mondo.
Chiara Badano è oggi un simbolo di luce, coraggio e fede autentica, capace di parlare al cuore di giovani e adulti, ricordandoci che anche nelle prove più dure la volontà di Dio accompagna e sostiene chi si affida a Lui con fiducia totale.
La vita e la fede di Chiara Badano (www.medjugorje-news.it) 






