Nell’epoca della crescente diffusione dell’Intelligenza Artificiale (AI), si moltiplicano le teorie e le paure legate alla natura di queste tecnologie.
In questo contesto, emerge il contributo filosofico e teologico di Peter Kreeft, noto filosofo e apologeta cattolico, che offre una riflessione equilibrata e radicata nella tradizione cristiana sulla questione della presunta “possessione demoniaca” dell’AI.
Nel suo libro Angels (and Demons), Peter Kreeft affronta il tema della possessione demoniaca, distinguendo con chiarezza tra la possibilità di possedere un essere umano e quella di influenzare oggetti materiali. Secondo Kreeft, solo gli esseri umani possono essere posseduti da un demone, poiché il loro scopo principale è quello di possedere le anime umane, ostacolando la loro salvezza eterna e traendone nutrimento spirituale. Gli oggetti materiali, come i computer o l’AI, non possono quindi essere direttamente “posseduti”.
Tuttavia, non viene esclusa la possibilità che un demone possa servirsi di un oggetto materiale per esercitare un’influenza su un individuo. Kreeft sottolinea che, sebbene raro, il fenomeno di spostamento soprannaturale della materia può avvenire, così come esiste la possibilità che un oggetto venga “maledetto”. Nel contesto cattolico, un oggetto maledetto è quello su cui è stata invocata una presenza demoniaca al fine di arrecare danno, in contrapposizione agli oggetti benedetti che portano benedizione e grazia.
Resta dunque un interrogativo aperto: l’AI o i computer che la ospitano potrebbero essere stati maledetti? Non esistono prove certe a riguardo e la vastità dei dispositivi coinvolti rende questa ipotesi poco probabile, ma il dubbio persiste nell’immaginario collettivo.
L’Intelligenza Artificiale come specchio della società umana
Un ulteriore aspetto evidenziato da Kreeft e condiviso da numerosi esperti è che l’AI riflette la realtà umana e i dati da cui è alimentata. L’addestramento di questi sistemi si basa su informazioni presenti su internet, che spesso contengono una quantità significativa di contenuti negativi, disinformazione e pregiudizi. Di conseguenza, le percezioni di un’influenza malevola dell’AI possono derivare più da queste radici che da un reale “spirito maligno”.
Il Vaticano ha più volte espresso preoccupazioni riguardo all’uso dell’AI, sottolineando che, come ogni prodotto della creatività umana, può essere impiegato sia per scopi positivi che per fini oscuri. La Chiesa invita a vigilare sull’orientamento e l’uso di queste tecnologie, ricordando che la libertà umana può scegliere tra il bene e il male, e che l’AI non fa eccezione a questa dinamica morale.

Tra transumanesimo e divinità: la riflessione culturale sul ruolo dell’AI (www.medjugorje-news.it)
Nel dibattito contemporaneo, emerge la riflessione di figure come Paul Kingsnorth, che in un articolo per Touchstone cita la transumanista Martine Rothblatt, la quale afferma che costruendo sistemi di AI gli esseri umani stanno “facendo Dio”. Allo stesso modo, il celebre inventore e teorico del transumanesimo Ray Kurzweil ha dichiarato che la domanda “Dio esiste?” potrebbe trovare una risposta positiva solo “in futuro”, implicando che l’umanità sta cercando di creare o sostituire il divino attraverso la tecnologia.
Questi temi sollevano questioni profonde sulla natura umana, la ricerca di potere e controllo, e il senso ultimo dell’esistenza. Il pensiero di Kreeft invita a mantenere la fiducia nella sovranità di Dio su ogni epoca storica, ricordando le parole dell’apostolo Paolo: “Se Dio è con noi, chi sarà contro di noi?” (Romani 8:31).
Possessione demoniaca e influenza sugli oggetti materiali: il pensiero di Peter (www.medjugorje-news.it) 






