Nel contesto delle sfide quotidiane che affrontiamo vivendo in comunità, emerge con forza l’insegnamento senza tempo di San Benedetto.
Il suo monito contro il lamentarsi si rivela oggi più attuale che mai, alla luce delle più recenti ricerche psicologiche e neuroscientifiche che ne confermano gli effetti deleteri sulla mente, sul corpo e sulle relazioni sociali.
San Benedetto di Norcia, figura chiave della spiritualità cristiana e fondatore di Montecassino, dedicò nella sua Regola un’attenzione particolare all’atteggiamento interiore dei membri della comunità monastica. Scrisse che l’obbedienza è gradita a Dio solo se è priva di brontolii o riserve interiori. L’atto di lamentarsi, infatti, non riguarda solo le parole pronunciate a voce alta, ma anche quel mormorio interiore di insoddisfazione che rende vano l’impegno esteriore e priva di valore il servizio compiuto.
Secondo San Benedetto, il lamentarsi è così grave da meritare non una ricompensa, ma una punizione, a meno che non intervenga un cambiamento sincero che porti a una riparazione. La sua saggezza evidenzia come il lamento non sia soltanto una semplice espressione di disagio, ma un ostacolo alla pace comunitaria e personale.
Gli effetti scientifici del lamentarsi e i danni sulla salute
Oggi la scienza conferma quanto intuì San Benedetto: l’abitudine di lamentarsi ha conseguenze molto negative su vari livelli. Studi recenti dimostrano che il lamentarsi cronico modifica le connessioni neuronali, rafforzando schemi mentali negativi che si autoalimentano, rendendo il cervello più incline al pessimismo e meno capace di apprendere e memorizzare informazioni.
Inoltre, il continuo rilascio di ormoni dello stress come il cortisolo, dovuto all’atteggiamento lamentoso, induce nel corpo uno stato di allerta costante, con effetti nocivi quali:
- aumento della pressione arteriosa;
- indebolimento del sistema immunitario;
- maggior rischio di malattie cardiovascolari, diabete e obesità;
- riduzione delle capacità cognitive.
Questi effetti si estendono anche a chi ci sta intorno, per via del fenomeno dei neuroni specchio: esattamente come il fumo passivo, il “lamentismo” può essere contagioso. Di conseguenza, chi frequenta persone lamentose rischia di subire danni simili, con ripercussioni negative anche sulle relazioni interpersonali, che possono deteriorarsi a causa della costante negatività.

Strategie efficaci per smettere di lamentarsi (www.medjugorje-news.it)
Abbandonare l’abitudine del lamentarsi non è semplice, ma esistono approcci pratici e spirituali che possono aiutare a liberarsene. Innanzitutto, è fondamentale sviluppare la gratitudine. Come suggerisce la preghiera eucaristica, “È davvero giusto e salutare renderti grazie sempre e dovunque”. Coltivare una mentalità grata sposta l’attenzione dal negativo al positivo, riducendo automaticamente la propensione al lamento.
In secondo luogo, è essenziale imparare a comunicare chiaramente i propri bisogni. La lamentela, infatti, è spesso la manifestazione di un bisogno non soddisfatto o di una frustrazione. Riconoscere questo permette di trasformare il lamento in una richiesta costruttiva e orientata alla soluzione, invece che in un mero sfogo improduttivo.
Un altro passo importante è la consapevolezza del “personaggio interiore” che si manifesta quando ci lamentiamo. Spesso, infatti, il lamento nasce da una parte infantile del nostro ego che cerca sollievo immediato evitando le difficoltà o cambiamenti. Riconoscere questo aspetto permette di gestire meglio il disagio emotivo e di adottare strategie più mature e funzionali di coping.
Infine, è utile misurare la frequenza e le situazioni che scatenano il lamentarsi, per poter intervenire in modo mirato. Tenere un diario o una semplice nota sullo smartphone può aiutare a monitorare questo comportamento e a individuare le dinamiche sottostanti.
L’eredità di San Benedetto e il messaggio di Aleteia
L’insegnamento di San Benedetto non è solo un monito spirituale, ma un invito pratico a migliorare la qualità della convivenza umana e la propria serenità interiore. Questo messaggio è stato rilanciato in epoca moderna da testate cattoliche come Aleteia, un portale internazionale fondato nel 2012, che ha aiutato per anni a diffondere valori di speranza e fede nelle comunità di lingua italiana e di altri paesi. Nonostante abbia cessato le pubblicazioni in italiano nel 2023 a causa di difficoltà finanziarie, Aleteia rimane un punto di riferimento per riflessioni profonde e ispiranti come quella sul superamento del lamentarsi.
Percorrere oggi le vie di San Benedetto, da Norcia a Montecassino passando per Subiaco, significa anche immergersi in una spiritualità che invita a trasformare il proprio modo di essere, abbandonando le lamentele e abbracciando la gratitudine e la responsabilità personale. Questo cammino, fisico e interiore, rappresenta una straordinaria opportunità per chi vuole vivere in modo più autentico e pacifico con se stesso e con gli altri.
Il monito di San Benedetto contro il lamentarsi(www.medjugorje-news.it) 






