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Addio smartphone: la lista delle semplici attività da fare per “disintossicarsi” dal telefono

Brooks, figura di spicco nel campo della felicità e del benessere, ha sottolineato la necessità di riappropriarsi di momenti di noiaLa riflessione di Arthur C. Brooks sulla noia e la riscoperta della vita (www.medjugorje-news.it)

In un’epoca dominata dall’onnipresenza degli smartphone, emerge un invito alla riflessione profonda sul rapporto con questi dispositivi.

È un tema che Arthur C. Brooks, noto professore di Harvard e autore bestseller, ha recentemente ripreso durante un evento al Benedictine College di Atchison, Kansas, un’università privata cattolica con una lunga tradizione educativa fondata nel 1971 dall’unione di due istituti benedettini storici.

Brooks, figura di spicco nel campo della felicità e del benessere, ha sottolineato la necessità di riappropriarsi di momenti di noia e di distrazione sana, come opportunità preziose per la creatività e la connessione umana. Nel suo discorso ha ricordato come la tecnologia, pur offrendo straordinarie opportunità di informazione e intrattenimento, rischi di sottrarre tempo prezioso alle relazioni e alla riflessione personale.

Il docente ha invitato a riscoprire l’importanza di momenti di conversazione prolungata, di pensiero libero e di condivisione senza filtri digitali, evidenziando come la nostra generazione abbia progressivamente abbandonato queste pratiche in favore di un consumo passivo e solitario di contenuti digitali.

Attività quotidiane alternative allo smartphone

L’articolo propone quindi una lunga lista di attività che possono sostituire l’abitudine al “scrolling” compulsivo:

  • Durante una passeggiata, godere del profumo della pioggia che evoca ricordi d’infanzia o rimembrare momenti importanti come la prima camminata con il proprio partner o l’ultima con la madre.
  • In casa, riscoprire oggetti dimenticati nel divano, rimuginare sul valore della famiglia, sognare di affrontare un prepotente o meditare sulle canzoni amate da bambini.
  • In fila agli uffici pubblici, osservare le interazioni sociali per migliorare le proprie, pregare per chi vive momenti difficili e ritrovare vecchie battute da raccontare ai propri cari.
  • Durante un viaggio, ammirare le nuvole come segno della bellezza creata da Dio, elaborare strategie per migliorare i rapporti con i fratelli, pianificare nuove esperienze o semplicemente cantare, da soli o in compagnia.

Questi momenti, sottolinea Brooks, sono occasioni per stimolare la mente e il cuore, molto più ricche e profonde rispetto all’attrazione fugace dello smartphone.

Il messaggio di Brooks si inserisce in un quadro più ampio tratteggiato nel suo libro La seconda onda, pubblicato in Italia da Aboca Edizioni

Il percorso di Brooks verso una seconda metà della vita più felice(www.medjugorje-news.it)

, che sta riscuotendo un notevole successo. Nel testo, lo studioso affronta il tema della “mezza età” come momento di crisi ma anche di opportunità, invitando a un cambio di paradigma: abbandonare la rincorsa incessante al successo materiale e professionale per abbracciare nuove priorità incentrate sulla felicità autentica e duratura.

Brooks spiega come nella prima metà della vita la cultura ci spinga a un percorso di sacrificio e impegno continuo, mentre nella seconda metà il successo diventa più sfuggente e le relazioni possono deteriorarsi se trascurate. La sua ricerca multidisciplinare abbraccia filosofia, neuroscienze, teologia e saggezza orientale, offrendo una guida per reinventarsi e trovare un senso profondo in questa fase.

Un invito a coltivare ciò che è vero e bello

L’intervento si è concluso con un richiamo alla lettera di San Paolo ai Filippesi: “Qualunque cosa sia vera, qualunque cosa sia onorevole, qualunque cosa sia giusta, qualunque cosa sia pura, qualunque cosa sia amabile, qualunque cosa sia di buona fama… su queste cose meditate”. Un monito a orientare i pensieri verso ciò che eleva e arricchisce la vita, piuttosto che verso distrazioni effimere.

La riflessione di Arthur C. Brooks, oggi più che mai, invita a un uso consapevole della tecnologia e a una riscoperta delle relazioni e delle esperienze concrete, elementi fondamentali per vivere una vita piena e felice anche nella seconda metà del cammino.

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