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Medjugorje, l’appello ai fedeli: “Aprite il cuore alla misericordia divina”

Medjugorje, l’appello ai fedeli: “Aprite il cuore alla misericordia divina”Medjugorje, l’appello ai fedeli: “Aprite il cuore alla misericordia divina”

Medjugorje: il riconoscimento ecclesiastico 

Nel panorama religioso si è recentemente acceso l’interesse attorno a Medjugorje e ai suoi veggenti, protagonisti delle apparizioni mariane iniziate il 24 giugno 1981. Dopo decenni di indagini e valutazioni, nel settembre 2024 il Dicastero per la Dottrina della Fede ha ufficialmente approvato il culto pubblico della Madonna di Medjugorje, riconoscendo gli «abbondanti frutti spirituali» che il luogo ha generato, pur senza pronunciarsi definitivamente sulla natura soprannaturale degli eventi.

Questo importante passo della Chiesa cattolica è stato analizzato da Riccardo Caniato nel suo recente libro «Medjugorje. Un’indagine. La mia via per il Paradiso, sola andata», in cui si raccontano anche le testimonianze raccolte dai veggenti e il percorso personale dell’autore, che si è avvicinato al fenomeno quasi per caso, dedicandovi poi una parte significativa della sua attività giornalistica ed editoriale.

Caniato spiega come il riconoscimento ecclesiastico – il cosiddetto nihil obstat – consenta ai fedeli di abbracciare liberamente la devozione e di vivere il messaggio spirituale senza contrasti con la dottrina e la morale cattolica. La prefazione del volume è firmata da padre Serafino Tognetti, monaco e sacerdote che testimonia la forza trasformativa delle apparizioni: «Medjugorje crea conversioni e ritorno a Dio», afferma, ricordando la sua esperienza diretta risalente al 1984.

Michelangelo e i Veggenti nella Cappella Sistina: arte e simbolismo

Sul versante artistico-culturale, rimane sempre attuale l’interesse per i Veggenti dipinti da Michelangelo Buonarroti nella volta della Cappella Sistina. Realizzati tra il 1508 e il 1512, questi affreschi rappresentano dodici figure di profeti e sibille, collocate su maestosi troni marmorei che dominano la scena. Il loro ruolo teologico è centrale: benché le sibille appartengano al mondo pagano, nel Rinascimento venivano considerate come partecipi della rivelazione divina, in grado di annunciare la venuta di Cristo.

Michelangelo li ritrasse con forme vigorose e muscolose, attribuendo grande monumentalità alle loro figure, a volte sovradimensionate, in un crescendo che va dalla calma contemplazione di Zaccaria fino al tumulto profetico di Giona. Le decorazioni minori, come i putti-cariatidi che sostengono le finte targhe con i nomi dei veggenti, contribuiscono a un effetto dinamico e anticipano elementi di stile manierista.

L’arte dei Veggenti nella Cappella Sistina continua a essere oggetto di studi e ammirazione, non solo per il valore estetico ma anche per il loro significato simbolico e spirituale, intrecciando fede e cultura in un capolavoro senza tempo.


Questi temi – dall’interpretazione giuridica del rito partecipato alle profonde implicazioni spirituali e artistiche di Medjugorje e della Cappella Sistina – evidenziano come la sfera del diritto, della fede e della cultura si intreccino, offrendo spunti di riflessione e aggiornamenti che coinvolgono diversi ambiti della società italiana e internazionale.

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