I Frutti

Medjugorje, l’appello dei fedeli: “Pregate per la pace e siatene testimoni”

Medjugorje, l’appello dei fedeli: “Pregate per la pace e siatene testimoni”Medjugorje, l’appello dei fedeli: “Pregate per la pace e siatene testimoni”

Medjugorie, da luogo sconosciuto a simbolo spirituale globale: il riconoscimento ecclesiastico rafforza il messaggio di pace e speranza tra fede, storia e attualità

Medjugorie, 17 novembre 2025 – Negli ultimi decenni, il fenomeno di Medjugorie ha assunto un rilievo mondiale grazie alle apparizioni mariane che da oltre quarant’anni coinvolgono sei veggenti. Questo piccolo paese della Croazia, fino al 1981 quasi sconosciuto, è oggi un punto di riferimento spirituale per milioni di fedeli, con un percorso di riconoscimento ecclesiastico che ha recentemente raggiunto un importante traguardo.

Il riconoscimento ecclesiastico e i frutti spirituali di Medjugorie

Dopo decenni di studi e approfondimenti, la Chiesa cattolica ha compiuto un passo decisivo nel settembre 2024 con la pubblicazione del documento ufficiale «La Regina della Pace. Nota circa l’esperienza spirituale legata a Medjugorie» da parte del Dicastero per la Dottrina della Fede. Il testo conferma il riconoscimento del culto pubblico della Madonna nella parrocchia di San Giacomo Apostolo, affidata ai frati minori, sottolineando gli «abbondanti frutti spirituali» prodotti da questa realtà. Tuttavia, rimane ancora aperto il giudizio definitivo sulla natura soprannaturale delle apparizioni.

Questo importante passo è il frutto di un lungo lavoro di discernimento teologico, iniziato con la commissione internazionale d’inchiesta istituita da papa Benedetto XVI nel 2008, che già nel 2014 aveva definito le apparizioni come «probabilmente autentiche». Giovanni Paolo II, in passato, aveva più volte manifestato un forte legame personale con Medjugorie, arrivando a dichiarare: «Se non fossi Papa, sarei a Medjugorie a confessare ogni giorno i pellegrini», espressione che ha sempre sottolineato la rilevanza spirituale del luogo.

La testimonianza di Riccardo Caniato e il libro che racconta la vicenda

A raccontare l’esperienza di Medjugorie e il percorso verso il riconoscimento ecclesiastico è Riccardo Caniato nel suo libro «Medjugorje. Un’indagine. La mia via per il Paradiso, sola andata», pubblicato da Il Timone nel 2025. Giornalista e editore, Caniato si è avvicinato al fenomeno quasi per caso, ma la sua passione lo ha portato a dedicare una parte consistente del suo lavoro allo studio delle apparizioni mariane, concentrandosi non solo su Medjugorie ma anche su altri eventi riconosciuti come Bonate, Civitavecchia e Kibeho.

Nel volume, Caniato non solo presenta testimonianze dirette e documenti storici, ma condivide anche il suo percorso personale di conversione, che si è sviluppato proprio attraverso l’incontro con la spiritualità di Medjugorie. Fondamentale nel libro è l’approfondimento sul significato del «nihil obstat» concesso dalla Chiesa: un attestato che, pur non certificando la soprannaturalità degli eventi, elimina ogni ostacolo dottrinale o morale, lasciando così ai fedeli la libertà di credere e di vivere i messaggi.

La prefazione, firmata da padre Serafino Tognetti, monaco della Comunità dei Figli di Dio dal 1985, offre una testimonianza diretta dell’impatto spirituale del fenomeno. Padre Tognetti racconta la sua prima visita a Medjugorie nel 1984, descrivendo una comunità immersa in una profonda vita di preghiera e trasformazione personale, che lo ha portato a scegliere la via del sacerdozio e della vita monastica. La sua esperienza conferma come Medjugorie rappresenti una vera e propria «finestra spalancata sull’eternità», capace di generare conversioni e rinnovamento spirituale.

La storia dei veggenti e il contesto culturale

I sei veggenti di Medjugorie, al centro di questo straordinario fenomeno, sono figure che hanno attraversato un cammino intenso di fede e confronto con le autorità ecclesiastiche. La loro testimonianza ha mantenuto una continuità nel tempo, con messaggi che invitano alla pace, alla preghiera e alla riconciliazione.

Il contesto in cui si inseriscono queste apparizioni richiama antichi modelli di rivelazione, in cui la figura della Madonna assume un ruolo centrale di guida e consolatrice, simile a quanto espresso nelle teologie rinascimentali e nelle rappresentazioni artistiche come quelle dei Veggenti di Michelangelo nella Cappella Sistina, dove i profeti e le sibille sintetizzano il collegamento tra rivelazione divina e attesa messianica.

La vicenda di Medjugorie si colloca oggi in un mondo segnato da crisi geopolitiche e tensioni internazionali, come evidenziato da recenti saggi quali Il suicidio della pace di Alessandro Colombo, pubblicato nel 2025, che analizza il fallimento dell’ordine internazionale liberale e la recrudescenza dei conflitti. In questo scenario complesso, la richiesta di pace e riconciliazione che emerge da Medjugorie assume una rilevanza particolare, rappresentando un appello spirituale che va oltre le divisioni politiche e culturali.

Un messaggio di speranza per le nuove generazioni

Parallelamente al riconoscimento ecclesiastico e alla riflessione sulle dinamiche internazionali, il messaggio di Medjugorie si lega anche al mondo dei giovani, protagonisti di iniziative come il Festival dei Giovani. Questo evento, che promuove dialogo generazionale, sostenibilità, innovazione e responsabilità, risuona con i temi di pace e speranza che le apparizioni mariane rilanciano. L’inclusione, la capacità di comprendere le emozioni e di vivere la diversità con empatia sono elementi centrali per costruire un futuro più giusto e sereno, in linea con i valori spirituali universalmente condivisi.

In questo complesso intreccio di fede, storia, cultura e attualità, Medjugorie continua a rappresentare un punto di riferimento che invita a riflettere sulla pace non solo come fine politico, ma come condizione profonda dell’anima e della convivenza umana.

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