LA POTENZA DI MEDJUGORJE «Così la Madonna e mia moglie mi hanno salvato»

Antonio ha raccontato alla Nuova Bussola Quotidiana di quando «bestemmiavo la Madonna, consigliavo l’aborto, tradivo e spingevo gli amici a tradire». Finché sua moglie, tornata da Medjugorje, cominciò a pregare tutto il giorno, a digiunare due volte alla settimana, a partecipare alla Messa e a confessarsi: «Era cambiata: nonostante fossi stato nel letto di un’altra, mi chiedeva se doveva stirarmi una camicia o se volevo il caffè». La pace che irradiava spinse Antonio in Erzegovina: «Arrivai che volevo bruciare tutto, tornai che amavo Dio e la mia famiglia».

Madonna di Medjugorje
Madonna di Medjugorje

Antonio e Mariele, originari della provincia di Napoli, si sposarono ventenni a marzo del 1999 dopo 5 anni di fidanzamento. «Il matrimonio fu in Chiesa perché dalle nostre parti è d’usanza, ma né io né lei provenivamo da famiglie praticanti». D’altra parte, spiega Antonio alla Nuova Bussola Quotidiana, «volevo sposare una brava ragazza per poi vivere da “uomo vero” che comanda e va alla conquista di altre donne, motivo per cui l’avevo già tradita durante il fidanzamento: avevo una doppia vita, due schede di cellulare e due maschere, di cui lei non sapeva nulla. Anzi mi aveva sempre dato molta fiducia». I coniugi si trasferirono in provincia di Reggio Emilia, dove Antonio era abilissimo a recitare la parte del «marito affettuoso, mentre fuori ero tutt’altro. Volevo sempre di più: cercavo le donne sposate, fino ai locali per scambisti». Era convinto di dominare la situazione ma «quando ti avvicini al fuoco alla fine ti bruci: il peccato si impossessa di te». Perciò nel 2007 «volevo la mia totale libertà, dissi tutto a mia moglie e me ne andai, sebbene avessimo due figli di 8 e 5 anni per cui a Mariele crollò il mondo addosso».

Antonio viveva solo «nella lussuria, anche se poi andavo a casa a mettere a posto la coscienza: facevo il papà part-time per non sentirmi proprio tremendo. E così me ne stavo tranquillo nel mio male. Nella mia testa mi sentivo felice, libero finalmente». Ma accadde qualcosa di imprevisto, di cui solo più tardi comprese il motivo. «Il quarto mese in cui ero fuori casa, cominciai ad avere dei pensieri suicidi: se guidavo pensavo ad andare fuori strada». Nel frattempo la moglie era venuta a conoscenza di un luogo «in cui la Madonna stava apparendo». Sebbene non fosse una donna di fede «Mariele andò a chiedere la grazia della mia conversione». Non disse a nessuno dove sarebbe andata ma «quando tornò capii che era completamente cambiata: prima mi rispondeva quando litigavamo e se doveva urlare parolacce lo faceva, anche perché io negli ultimi tempi avevo alzato le mani. Dopo quel viaggio però non rispondeva più, taceva, subiva tutto. Ma non passivamente: era piena di una pace inspiegabile, che poi capii essere soprannaturale». La cosa sconvolgente, però, era che «nonostante tornassi a casa dopo essere stato nel letto di un’altra, pur sapendolo lei mi chiedeva se doveva stirarmi una camicia o se volevo il caffè. E lo faceva con una dolcezza pazzesca».

Scoprendo la moglie a pregare e a leggere la Bibbia, «la mia violenza peggiorò: avevo un’avversione tremenda per il sacro (una volta le sputai in faccia mentre recitava il Rosario) ma lei non demordeva. Ne avevo quasi paura, ma nello stesso tempo mi faceva stare così bene che le chiesi dove fosse andata». Anche perché la depressione peggiorava: «Volevo andare là non certo per tornare con lei ma per uscire dal mio malessere e poi continuare a vivere la mia vita libertina». Finalmente Antonio ebbe la risposta: «Sono andata a Medjugorje, dove appare la Madonna dal 1981».

In realtà, grazie alle preghiere della moglie, stava vivendo una lotta interiore: «Ero un bestemmiatore incallito, ogni cinque minuti insultavo la Madonna (non posso ripetere cosa dicevo). Consigliavo l’aborto, spingevo gli amici a tradire le mogli, perciò, anche senza saperlo, ero un servo importante del demonio». Ma il fatto che «mia moglie avesse incominciato a seguire tutto quello che la Madonna chiede a Medjugorje (i cinque sassi: Eucarestia settimanale, Confessione mensile, lettura della Bibbia e Rosario quotidiani, digiuno) fece scendere in campo Dio». Mariele diceva ben 10 Rosari al giorno: «Iniziava la mattina presto finché, stremata, andava a letto. Poi andava a Messa la mattina per me e il pomeriggio per sé stessa, digiunava a pane e acqua mercoledì e venerdì (e continua a farlo), si confessava continuamente». E non c’era impegno che tenesse: «Si svegliava prima, pregava in strada, sotto la doccia, mentre faceva i mestieri. Poi seppi che faceva benedire l’acqua, il pane e il sale che io mangiavo… Mia moglie era in guerra e decise di usare ogni arma del cielo». 

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