Dalle apparizioni di Medjugorje al genio di Michelangelo e Bartolini, un viaggio tra fede, arte e spiritualità che continua a influenzare la cultura contemporanea
Roma, 17 novembre 2025 – Nel panorama delle esperienze spirituali contemporanee, il fenomeno di Medjugorje continua a suscitare grande interesse e dibattito, soprattutto dopo il recente riconoscimento ecclesiastico dei suoi frutti spirituali. Parallelamente, l’arte e la storia della fede si intrecciano nelle opere di grandi maestri come Michelangelo, autore della celebre serie dei Veggenti nella Cappella Sistina, e nelle testimonianze artistiche di scultori come Lorenzo Bartolini, il quale ha saputo rappresentare con intensità il rapporto umano con la divinità. In questo contesto, approfondiamo gli aspetti più aggiornati e significativi legati a questi temi, intrecciando spiritualità, arte e fede.
Medjugorje: il riconoscimento ecclesiastico e il valore delle apparizioni mariane
Dal 24 giugno 1981, data che segna l’inizio delle apparizioni della Madonna a sei veggenti nel piccolo villaggio croato di Medjugorje, questo luogo si è trasformato in uno dei santuari mariani più importanti al mondo. Dopo decenni di studi e indagini, la Chiesa cattolica ha manifestato un’apertura significativa verso l’esperienza spirituale legata a questo fenomeno. Nel settembre 2024, il Dicastero per la Dottrina della Fede ha ufficialmente approvato il culto pubblico della Madonna a Medjugorje, riconoscendo gli «abbondanti frutti spirituali» che ne derivano, pur senza pronunciarsi definitivamente sulla natura soprannaturale delle apparizioni.
Questo passaggio, noto come nihil obstat, ha rappresentato un momento cruciale, liberando i fedeli da dubbi dottrinali e moralmente ingiustificati, e permettendo loro di vivere liberamente la spiritualità medjugoriana. Il giornalista e editore Riccardo Caniato, nel suo libro Medjugorje. Un’indagine. La mia via per il Paradiso, sola andata, documenta con precisione e testimonianze il percorso di fede che accompagna il fenomeno. Caniato evidenzia come l’esperienza spirituale di Medjugorje abbia trasformato la vita di molte persone, offrendo un «aperto sguardo sull’eternità» e favorendo un ritorno autentico a Dio.
Padre Serafino Tognetti, monaco della Comunità dei figli di Dio, nella prefazione del volume, condivide la sua personale conversione scaturita proprio dalla visita a Medjugorje nel 1984, sottolineando come questo luogo rappresenti una realtà «granitica» capace di innescare processi profondi di fede e trasformazione personale.
I Veggenti di Michelangelo: un capolavoro di arte e teologia nella Cappella Sistina
Tra le opere d’arte più emblematiche che rappresentano la relazione tra uomo e divino, spiccano gli affreschi dei Veggenti realizzati da Michelangelo Buonarroti tra il 1508 e il 1512 nella volta della Cappella Sistina. Questi dodici profeti e sibille, collocati su maestosi troni architettonici, incarnano la forza e la tensione spirituale della rivelazione divina, esprimendo attraverso la monumentalità delle forme un crescendo emotivo e teologico.
Michelangelo dipinse queste figure con fisicità vigorosa e muscolosa, anche nelle rappresentazioni femminili delle sibille, associandole ai profeti per sottolineare il loro ruolo di annunciatori della venuta di Cristo, nonostante la loro origine pagana. Il percorso visivo parte dalla calma meditazione di Zaccaria fino al tumulto profetico di Giona, creando un effetto di progressiva intensità che riflette la teologia rinascimentale del tempo.
L’arte dei putti-cariatide, che reggono le finte targhe marmoree con i nomi dei Veggenti, introduce ulteriori elementi di movimento e varietà, anticipando tendenze manieriste. Questi dettagli contribuiscono a un complesso simbolico che, pur decorativo, invita alla riflessione sulle molteplici sfaccettature della fede.
La scultura “Fiducia in Dio” di Lorenzo Bartolini: espressione di fede dopo il lutto
Nel contesto artistico italiano dell’Ottocento, la scultura Fiducia in Dio di Lorenzo Bartolini rappresenta un esempio di profonda espressione spirituale. Commissionata da Rosina Trivulzio Poldi Pezzoli dopo la vedovanza, l’opera cattura l’abbandono nella fede attraverso la figura di una giovane donna seduta, con le mani giunte in preghiera, scolpita con maestria nel marmo.
Realizzata intorno al 1836, la statua fu esposta in diverse città italiane prima di essere acquisita dal Museo Poldi Pezzoli di Milano, dove tuttora si trova nella storica Sala Nera. Questa sala, un tempo salotto rinascimentale, ospita una collezione di sculture di elevata qualità, tra cui spiccano anche opere di Alessandro Algardi e una statua bronzea del Redentore del XVI secolo.
L’opera di Bartolini non è solo un capolavoro tecnico, ma un messaggio etico e religioso che ha incontrato l’apprezzamento della critica per la sua capacità di tradurre in forma artistica il sentimento umano di fiducia nel divino anche nei momenti di dolore.
Questi diversi aspetti, che spaziano dalla contemporaneità spirituale di Medjugorje all’arte rinascimentale e ottocentesca, mostrano come il tema della fede in Dio continui a permeare la cultura e la vita delle persone attraverso molteplici forme di espressione e testimonianza. La storia dei veggenti, le apparizioni mariane, e l’arte sacra si intrecciano così in un dialogo che attraversa i secoli e le culture, offrendo spunti di riflessione e ispirazione per il presente.
La Madonna a Medjugorje: “Intercedo presso Dio per ciascuno di voi”





