IL DIARIO DI SANTA GEMMA / Soffre assai per il dolore al capo, ma gode di patire con Gesù.

DAL DIARIO DI SANTA GEMMA GALGANI

Corsi alla mattina a fare la santa comunione, ma non potei parlare nulla, stetti sempre in silenzio: il dolor del capo me lo impediva. Dio mio, quanto manco in questa cosa! Gesù per me non risparmiò nulla, ed io invece per non patire non faccio, se mi riesce, il più piccolo movimento. Che ne dirii, mio Gesù, di questa svogliatezza e cattiva volontà? Tutta la mattina non feci che riposarmi. Venne il giorno, e nessuna fatica provai a volarmene con Gesù: mi levò le spine, mi dimandò se avessi sofferto tanto. « O mio Gesù », esclamai, «il soffrire mi comincia ora, poiché tu ti allontani. Ieri e oggi, ho sempre goduto tanto, perché mi sentivo vicina a te; ma da ora, fino che tu non ritornerai, sì davvero che sarà soffrire continuo». Mi raccomandavo: «Vieni, mio Gesù, vieni più spesso: sarò buona, obbedirò sempre a tutti. Contentami, Gesù». Soffrivo, mentre così parlavo, perché Gesù a poco a poco mi veniva a mancare.

Santa Gemma Galgani

Infine dopo breve tempo, mi lasciò sola, e di nuovo nel solito abbandono. Verso sera andai a confessarmi, e il confessore, credendo che non mi sentissi bene, perché avevo un po’ sofferto, mi comandò di andare a letto, subito che fossi andata in camera, e mi comandò pure di dormire, senza parlare col mio angelo custode (perché alle volte si parla ore intere), e che dormissi.

Ci andai al letto, ma non potevo prender sonno, dalla curiosità che avevo: volevo dimandare all’angelo custode tante cose, e aspettavo che lui stesso me lo dicesse, ma che! … Mi disse più volte che dormissi. Alla fine mi addormentai.