Nel corso dei secoli, alcune figure hanno rappresentato un monito riguardo alla tentazione di cercare risposte sul futuro tramite vie oscure.
Nonostante l’evoluzione della società e della spiritualità, restano attuali le ragioni per cui non si dovrebbe mai affidarsi a sensitivi o pratiche di divinazione per conoscere ciò che verrà.
Saul, nato nel 1082 a.C. nella tribù di Beniamino e primo re di Israele, è una delle figure più emblematiche del racconto biblico. Il suo regno, durato dal 1020 a.C. al 1010 a.C., ha segnato il passaggio da una società tribale a uno stato organizzato, ma la sua storia è segnata da momenti di grande instabilità spirituale e politica. Dopo aver perso il favore divino per aver disobbedito ai comandi di Dio, Saul si trovò in una situazione di disperazione all’approssimarsi della battaglia contro i Filistei sul Monte Gilboa. Incapace di ottenere risposta da Dio o dai profeti, decise di consultare in segreto la cosiddetta Strega di Endor, una negromante capace di evocare gli spiriti dei morti.
Il racconto biblico, presente nel primo libro di Samuele (28:3-25), narra che Saul chiese alla Strega di evocare lo spirito del profeta Samuele, recentemente deceduto. Secondo la tradizione rabbinica, questa donna è identificata con Zefania, madre di Abner, comandante dell’esercito di Saul. La necromanzia, pratica severamente proibita dalla Torah, rappresenta per la Bibbia un grave peccato, e la scelta di Saul simboleggia il suo allontanamento dalla volontà divina. L’apparizione dello spirito di Samuele non porta conforto, ma profetizza la rovina imminente di Saul e la caduta del suo regno, che si realizzerà pochi giorni dopo nella battaglia di Gilboa.
Divinazione e divieti religiosi: il punto di vista del Catechismo
Il caso di Saul e della Strega di Endor offre una lezione che si riflette nelle norme religiose cristiane contemporanee. Il Catechismo della Chiesa Cattolica condanna fermamente tutte le forme di divinazione e consultazione di pratiche occulte, sottolineando che il ricorso a Satana, demoni, veggenti o medium è da respingere categoricamente. Queste pratiche sono descritte come tentativi di ottenere un potere improprio sul tempo, la storia e le persone, in contrasto con l’adorazione dovuta solo a Dio:
«Tutte le forme di divinazione sono da rifiutare: il ricorso a Satana o ai demoni, l’evocazione dei morti o altre pratiche che falsamente si suppone “svelino” il futuro. Consultare oroscopi, astrologia, lettura della mano, interpretazione di presagi e sorte, fenomeni di chiaroveggenza, e il ricorso a medium nascondono tutti un desiderio di potere sul tempo, la storia e, in ultima analisi, sugli altri esseri umani, oltre alla volontà di conciliare poteri occulti. Contraddicono l’onore, il rispetto e il timore riverente che dobbiamo solo a Dio» (CCC 2116).
Questa condanna si estende a ogni forma di consulto che non si fondi sulla fiducia in Dio e nella Provvidenza, invitando invece a vivere il presente affidandosi serenamente al disegno divino.

Psicologia e realtà delle pratiche sensitive(www.medjugorje-news.it)
Oggi, molte persone, comprese alcune celebrità, continuano a rivolgersi a sensitivi, medium o indovini nella speranza di ottenere certezze sul futuro. Tuttavia, la realtà è che queste figure spesso agiscono o come truffatori, fornendo risposte vaghe o ingannevoli, oppure come strumenti inconsapevoli di influenze spirituali oscure che non posseggono alcuna rivelazione divina. Gli spiriti evocati, secondo la tradizione cristiana, non sono in grado di prevedere il futuro con certezza, ma possono solo osservare o fare supposizioni basate su ciò che vedono nel presente. Non vi è alcuna garanzia che le informazioni ottenute siano vere o benefiche.
Il contrasto tra la figura del sensitivo e quella del santo è netto: mentre il santo si affida con umiltà alla volontà di Dio, accettando il futuro senza ansie o curiosità malsane, il sensitivo tenta di forzare la conoscenza del destino, spesso a scapito della propria integrità e di quella di chi cerca il suo aiuto, con un prezzo economico e spirituale molto alto.

Saul e la sua eredità culturale (www.medjugorje-news.it)
La figura di Saul ha ispirato numerose opere artistiche e letterarie, dalla tragedia di Vittorio Alfieri all’oratorio di Händel, fino a dipinti come il “Suicidio di Saul” di Pieter Bruegel il Vecchio. La sua vicenda è un esempio di come il potere e l’allontanamento da Dio possano condurre alla rovina, simboleggiata dalla scelta di consultare pratiche proibite come la necromanzia. La sua tragica fine, narrata nella Bibbia con diverse versioni – dal suicidio al martirio per mano di un amalecita – sottolinea la drammaticità di chi tenta di sottrarsi al volere divino senza trovare vera salvezza.
Anche la Strega di Endor, pur definita “strega” e negromante, è stata oggetto di riflessioni che ne hanno messo in luce aspetti di lealtà e compassione nei confronti di Saul, suscitando dibattiti tra esegeti sul suo ruolo e sulla natura dell’evento. Tuttavia, il messaggio centrale resta fermo: cercare di conoscere il futuro attraverso vie occulte è un errore che conduce alla rovina, mentre la vera saggezza sta nel vivere il presente con fiducia e umiltà.
La storia di Saul e la Strega di Endor: un ammonimento biblico(www.medjugorje-news.it)






