Don Amorth: “Non è Dio a punire l’umanità, occorre leggere i segni dei tempi”
Il recente documento vaticano autorizza il culto pubblico a Medjugorie, riconoscendo i frutti spirituali del fenomeno e rilanciando il dibattito sulle apparizioni mariane
Il fenomeno di Medjugorie continua a suscitare interesse e dibattito a livello mondiale, grazie alle apparizioni mariane che dal 1981 coinvolgono sei veggenti del piccolo centro croato. Dopo decenni di indagini, la Chiesa cattolica ha compiuto passi significativi verso il riconoscimento dei frutti spirituali legati a questo evento straordinario. Nel settembre 2024, il Dicastero per la Dottrina della Fede ha infatti emanato un documento ufficiale – intitolato «La Regina della Pace. Nota circa l’esperienza spirituale legata a Medjugorje» – che approva il culto pubblico della Madonna nel santuario di San Giacomo Apostolo, affidato ai frati minori, pur senza pronunciarsi in modo definitivo sulla natura soprannaturale delle apparizioni.
Questa importante decisione ecclesiastica segue il lavoro di una commissione internazionale istituita da papa Benedetto XVI e proseguita sotto il pontificato di Francesco, che già nel 2014 aveva indicato le apparizioni come «probabilmente autentiche». La posizione di Giovanni Paolo II, che più volte aveva manifestato la sua forte simpatia per Medjugorie, rimane un riferimento importante: «Se non fossi Papa, sarei a Medjugorie a confessare ogni giorno i pellegrini», aveva dichiarato.
Il giornalista e editore Riccardo Caniato ha raccolto in un volume dal titolo «Medjugorje. Un’indagine. La mia via per il Paradiso, sola andata» (edito da Il Timone) una dettagliata testimonianza che ricostruisce la storia delle apparizioni e il percorso del riconoscimento ecclesiastico. Caniato, che si è avvicinato a Medjugorie quasi per caso, ha dedicato anni di studio e ricerca agli eventi mariani contemporanei, seguendo con particolare attenzione fenomeni come quelli di Bonate, Civitavecchia, Kibeho e Montichiari. Proprio per quest’ultima località ha curato l’edizione dei diari di Pierina Gilli, veggente di riferimento per la diocesi lombarda, e ha ricoperto il ruolo di segretario della Commissione teologica internazionale che ha promosso il «nihil obstat» per le apparizioni di Montichiari nel 2024.
Nel suo libro, Caniato spiega il significato del «nihil obstat»: si tratta di un giudizio con cui l’autorità ecclesiastica, non trovando elementi contrari alla dottrina e alla morale, consente ai fedeli di accogliere e vivere liberamente il messaggio spirituale. Il testo non solo dà voce ai testimoni di Medjugorie, ma interpreta con rigore le nuove linee guida del Dicastero per la Dottrina della Fede, che invitano a valorizzare i frutti positivi prodotti da questi fenomeni. Secondo l’autore, «Medjugorje rappresenta una finestra spalancata sull’eternità», capace di generare conversioni e un profondo ritorno a Dio.
Nella prefazione del libro, padre Serafino Tognetti, monaco della Comunità dei Figli di Dio, fondata da don Divo Barsotti, sottolinea come il fenomeno di Medjugorie sia «una realtà granitica davanti ai nostri occhi», che induce a riflettere e a scegliere da quale parte stare. La sua esperienza diretta risale al 1984, quando da giovane universitario si recò per la prima volta a Medjugorie, attratto da una curiosità che presto si trasformò in una profonda chiamata spirituale:
«Ogni pomeriggio, verso le 17, tutto si fermava e tutti si riversavano in chiesa per partecipare a due rosari, alla celebrazione della Messa e al momento delle apparizioni in una sorta di sacrestia laterale. Non vidi nulla di straordinario né parlai con i veggenti, ma al ritorno mi dissi: “O qui sono tutti fanatismi o lì c’è la Verità e io ne sono fuori.” Tornai per qualche giorno ancora e trovai un clima di preghiera e una vita in Cristo che mi spinsero a diventare monaco e sacerdote».
Queste dichiarazioni rappresentano un esempio di come il fenomeno abbia influenzato profondamente la vita di molte persone, alimentando un cammino di fede autentico.
I sei veggenti di Medjugorie – figure centrali dell’esperienza – continuano a trasmettere i messaggi che, secondo la loro testimonianza, la Madonna affida loro periodicamente. Questi messaggi invitano alla preghiera, alla conversione e alla pace, temi universalmente condivisi e che trovano riscontro nella vita spirituale di molti fedeli. La parrocchia di San Giacomo Apostolo, cuore pulsante del santuario, è oggi uno dei luoghi di pellegrinaggio più visitati al mondo, grazie anche all’impegno dei frati minori che ne curano la pastorale.
L’approvazione del culto pubblico da parte del Dicastero per la Dottrina della Fede costituisce un passo importante per la Chiesa, che pur mantenendo un atteggiamento prudente e rigoroso nel discernimento di questi fenomeni, riconosce gli «abbondanti frutti spirituali» generati da questa esperienza di fede.
Medjugorie non è un caso isolato nel panorama delle apparizioni mariane moderne. Negli ultimi decenni si sono registrati fenomeni simili in diverse parti del mondo, che hanno alimentato un rinnovato interesse per la dimensione soprannaturale della fede cristiana. Tuttavia, la Chiesa ha sempre mantenuto un rigido protocollo di verifica, volto a garantire che ogni evento venga valutato con attenzione teologica e pastorale.
L’esperienza di Medjugorie, con la sua lunga durata e il coinvolgimento di un vasto numero di fedeli, rappresenta un banco di prova per questo metodo di discernimento. Il recente riconoscimento del culto pubblico, sebbene non definitivo sul piano soprannaturale, indica una maggiore apertura verso una spiritualità che si radica nella testimonianza concreta e nel vissuto di conversione.