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I cinque valori fondamentali di Medjugorje: fede, preghiera, digiuno, Eucaristia e riconciliazione

I cinque valori fondamentali di Medjugorje: fede, preghiera, digiuno, Eucaristia e riconciliazioneI cinque valori fondamentali di Medjugorje: fede, preghiera, digiuno, Eucaristia e riconciliazione

Nel cuore della Basilicata, Matera si distingue per i suoi antichi rioni rupestri, simbolo di continuità abitativa e modello di integrazione tra uomo e natura

Nel cuore della Basilicata, la città di Matera continua a stupire per la sua storia millenaria e il suo paesaggio unico al mondo. I celebri Sassi di Matera, riconosciuti come Patrimonio mondiale dell’umanità UNESCO dal 1993, rappresentano un esempio straordinario di abitazioni rupestri scavate nella roccia della Murgia materana, testimoniando una continuità abitativa che risale al Paleolitico. Nel frattempo, la riflessione sulle apparizioni mariane di Medjugorje e il loro riconoscimento ecclesiastico hanno acceso un nuovo dibattito spirituale, mentre l’arte rinascimentale di Michelangelo con la serie dei Veggenti nella Cappella Sistina rimane un capolavoro indiscusso della storia dell’arte.

I Sassi di Matera: un patrimonio vivo tra storia e cultura

I Sassi di Matera sono costituiti da due antichi quartieri, il Sasso Caveoso e il Sasso Barisano, insieme al rione Civita, che formano il centro storico della città. Questi complessi abitativi sono stati scavati nella roccia calcarea della gravina, dando vita a un paesaggio culturale unico. La loro origine è antichissima: reperti archeologici testimoniano insediamenti umani sin dal XIII millennio a.C., con case scavate nel tufo che sono state abitate senza interruzione fino agli anni Cinquanta del Novecento, quando iniziò lo sfollamento per ragioni igienico-sanitarie.

La struttura urbanistica dei Sassi è complessa e sorprendente. Gli abitanti vivevano in un sistema di vicinati, con pozzi e forni comuni, orti pensili e un sistema di raccolta delle acque sofisticato come il Palombaro lungo, un serbatoio realizzato nel XIX secolo. Le abitazioni, con una temperatura costante di circa 15 gradi, utilizzano il tufo come naturale climatizzatore, e sono disposte a gradoni che ricordano la cavea di un teatro, soprattutto nel Sasso Caveoso.

Oltre alle abitazioni, i Sassi ospitano numerose chiese rupestri e complessi monastici, tra cui spiccano Santa Lucia alle Malve, Santa Maria di Idris e San Pietro Barisano. Questi luoghi sacri sono caratterizzati da affreschi meno rigidi e più popolari, che hanno ispirato anche Pier Paolo Pasolini per il suo film “Il Vangelo secondo Matteo”. La ricchezza artistica e storica dei Sassi è completata dalla presenza del MUSMA, il Museo della Scultura Contemporanea, ospitato all’interno del Palazzo Pomarici.

Oggi, Matera è un polo culturale e turistico in continua crescita, con iniziative dedicate a valorizzare questo patrimonio, come mostre e visite guidate nelle case grotta restaurate, che raccontano la vita quotidiana degli antichi abitanti. Il Comune di Matera e le istituzioni coinvolte proseguono nel progetto di tutela e valorizzazione del sito, che rappresenta un modello di convivenza tra uomo e natura.

Medjugorje tra fede e riconoscimento ecclesiastico

A distanza di più di quarant’anni dalle prime apparizioni mariane a Medjugorje (24 giugno 1981), il dibattito intorno ai fenomeni soprannaturali e ai messaggi della Madonna continua a suscitare interesse e attenzione nel mondo cattolico. Nel settembre 2024 il Dicastero per la Dottrina della Fede ha ufficialmente concesso il riconoscimento del culto pubblico alla Madonna di Medjugorje, sottolineando gli «abbondanti frutti spirituali» emersi nel sito della parrocchia di San Giacomo Apostolo, affidata ai frati minori.

Tuttavia, il documento «La Regina della Pace» non si è pronunciato sull’effettiva natura soprannaturale delle apparizioni, mantenendo una posizione prudente. Questo passo rappresenta comunque un avanzamento significativo rispetto alla cautela storica della Chiesa, che ha sempre adottato un atteggiamento rigoroso e prudente nei confronti delle presunte apparizioni.

Il giornalista e editore Riccardo Caniato, autore del volume «Medjugorje. Un’indagine. La mia via per il Paradiso, sola andata», ripercorre la vicenda e presenta testimonianze dirette sulle apparizioni, sottolineando il valore spirituale e umano del fenomeno. Nel suo libro, Caniato spiega il significato del «nihil obstat», che libera i fedeli dal vincolo di dover credere o meno ma permette di vivere liberamente il messaggio di conversione e fede.

La prefazione di padre Serafino Tognetti, monaco della Comunità dei figli di Dio, evidenzia come Medjugorje abbia generato numerose conversioni, rafforzando la fede nelle persone, indipendentemente dal giudizio definitivo sulla natura degli eventi. L’esperienza spirituale e comunitaria di Medjugorje si conferma una realtà di grande impatto.

Michelangelo e i Veggenti della Cappella Sistina: un capolavoro di arte e teologia

Tra il 1508 e il 1512, Michelangelo Buonarroti dipinse la volta della Cappella Sistina a Roma, realizzando la celebre serie degli affreschi dei Veggenti (Profeti e Sibille). Queste figure monumentali, alte tra i 260 e i 298 cm, sono collocate su troni architettonici e rappresentano la profezia della venuta di Cristo, secondo la teologia rinascimentale che attribuisce anche alle Sibille, figure del mondo pagano, il ruolo di annunciatrici della rivelazione divina.

I dodici Veggenti, disposti dalla parete d’ingresso fino all’altare, sono caratterizzati da fisici possenti e muscolosi, in cui Michelangelo ha reso anche le figure femminili con forza e monumentalità. La sequenza crea un crescendo emotivo e spirituale, passando dalla calma meditazione di Zaccaria allo sconvolgimento profetico di Giona.

Tra le figure più note si ricordano Geremia, vicino alla scena della Separazione della luce dalle tenebre, e le Sibille Delfica, Eritrea, Cumana, Persica e Libica. Le decorazioni minori, come i putti-cariatide e i putti reggitarga, arricchiscono la composizione con movimenti e torsioni che anticipano l’arte manierista.

L’opera di Michelangelo non è solo un trionfo artistico, ma anche un complesso messaggio teologico che unisce tradizione cristiana e pagana in un’unica narrazione visiva, ancora oggi studiata e ammirata come una delle più alte espressioni del Rinascimento italiano.

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