Riconosciuto il valore pastorale e spirituale di Medjugorje dal Vaticano, il santuario croato attira milioni di pellegrini tra fede, testimonianze e conversioni
A più di quarant’anni dalle prime apparizioni mariane, Medjugorje continua a rappresentare un punto di riferimento spirituale di rilievo a livello mondiale. La vicenda dei sei veggenti croati e dei messaggi attribuiti alla Madonna ha attraversato decenni di approfondite indagini ecclesiastiche e riflessioni teologiche. Nel settembre 2024, il Dicastero per la Dottrina della Fede ha ufficialmente riconosciuto il culto pubblico legato alla figura della Madonna di Medjugorje, senza tuttavia pronunciarsi in modo definitivo sull’autenticità soprannaturale degli eventi, ma sottolineando gli «abbondanti frutti spirituali» prodotti nella comunità di San Giacomo Apostolo.
Medjugorje: tra fede, indagini e frutti spirituali riconosciuti
Il piccolo paese croato, fino al 1981 praticamente sconosciuto, è divenuto un centro di pellegrinaggio e spiritualità grazie alle presunte apparizioni mariane a sei giovani veggenti. Nel corso degli anni, la Chiesa cattolica ha mantenuto una posizione prudente e cauta, avviando indagini rigorose per valutare la natura di questi eventi. Nel 2014, la commissione vaticana istituita da Papa Benedetto XVI ha definito le apparizioni «probabilmente autentiche», un giudizio che ha aperto la strada a una maggiore apertura ecclesiastica.
Il documento del 19 settembre 2024, intitolato «La Regina della Pace. Nota circa l’esperienza spirituale legata a Medjugorje», ha segnato un passaggio cruciale: è stato riconosciuto il valore del culto pubblico e delle iniziative pastorali legate al santuario, affidato ai frati minori, senza però sancire in via definitiva la natura soprannaturale delle apparizioni. Questo passo è stato accolto come un importante riconoscimento da parte della Chiesa, che valorizza i numerosi casi di conversione e la profondità spirituale che Medjugorje continua a suscitare.
Il libro di Riccardo Caniato: un’indagine e una testimonianza personale
A raccontare con cura e attenzione questa complessa realtà è Riccardo Caniato, autore di «Medjugorje. Un’indagine. La mia via per il Paradiso, sola andata», pubblicato dall’editore Il Timone. Caniato, giornalista e editore, si è avvicinato al fenomeno quasi per caso e ha trasformato la sua passione in un impegno di studio e divulgazione delle apparizioni mariane più recenti, tra cui quelle di Bonate, Civitavecchia, Kibeho e naturalmente Medjugorje.
Nel suo libro, Caniato illustra non solo le testimonianze dei veggenti e dei pellegrini, ma anche il percorso di conversione personale che lo ha condotto a un incontro profondo con la fede. Spiega l’importanza del «nihil obstat» ecclesiastico, che non significa un’assoluta conferma di soprannaturalità, ma la libertà per i fedeli di credere e accogliere i messaggi in linea con la dottrina e la morale cattolica.
La prefazione di padre Serafino Tognetti, monaco della Comunità dei figli di Dio dal 1985, sottolinea come il fenomeno Medjugorje abbia generato un ritorno a Dio e numerose conversioni. La sua testimonianza personale, vissuta già negli anni Ottanta, ripercorre l’esperienza di un giovane universitario che, attratto dalla spiritualità del luogo, ha intrapreso un cammino vocazionale fino al sacerdozio.
I veggenti e il loro ruolo nel contesto ecclesiale
I sei veggenti di Medjugorje rappresentano il fulcro di un fenomeno che ha coinvolto milioni di persone in tutto il mondo. La loro vita, spesso sotto i riflettori, è caratterizzata da una costante attenzione ai messaggi attribuiti alla Madonna e dalla testimonianza di fede che essi veicolano. La Chiesa, pur mantenendo un atteggiamento prudente, non ha mai escluso del tutto la possibilità di riconoscere la validità spirituale di tali esperienze.
L’approvazione del culto pubblico nel 2024 è un segnale importante che indica come Medjugorje non sia più solo un fenomeno privato o controverso, ma un punto di riferimento consolidato per la pastorale mariana e per la vita di tanti fedeli nel mondo.
Questa evoluzione ecclesiastica conferma l’attenzione verso i frutti spirituali prodotti, come conversioni, preghiere e impegno comunitario, elementi che da sempre hanno caratterizzato il fenomeno di Medjugorje e che continuano a rappresentare la sua forza più autentica.
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