Il monte Križevac, simbolo di fede e meta di pellegrinaggi a Medjugorje, si conferma fulcro spirituale dopo il recente riconoscimento ecclesiastico del culto mariano
A più di quattro decenni dalle prime apparizioni mariane del 1981, la vicenda di Medjugorje continua a suscitare interesse e dibattito all’interno della comunità cattolica e tra i pellegrini di tutto il mondo. Recentemente, il riconoscimento del culto pubblico della Madonna da parte del Dicastero per la Dottrina della Fede ha segnato una tappa significativa nel percorso di discernimento ecclesiastico, confermando l’importanza spirituale di questa località senza però emettere un giudizio definitivo sulla natura soprannaturale degli eventi.
Il rilievo spirituale di Medjugorje e il riconoscimento ecclesiastico
Situata a breve distanza dal colle del Križevac, una delle mete di devozione più frequentate dai pellegrini, Medjugorje è diventata un punto di riferimento internazionale per i fedeli attratti dai messaggi della Regina della Pace. Questo colle, noto anche come monte Sipovac, ospita una croce monumentale eretta nel 1933-34 in memoria dei 1900 anni dalla morte di Cristo. La croce, alta 8,5 metri e larga 3,5, è diventata un simbolo di fede e penitenza, celebrata ogni anno durante la Festa dell’Esaltazione della Santa Croce con una suggestiva accensione di migliaia di luci che illumina la vetta.
Nel settembre 2024, il Dicastero per la Dottrina della Fede ha ufficialmente approvato il culto pubblico legato alla Madonna di Medjugorje, riconoscendo gli “abbondanti frutti spirituali” derivanti dalla devozione nella parrocchia di San Giacomo Apostolo, affidata ai frati minori. Questo documento rappresenta un passo importante, poiché mette a disposizione dei fedeli una forma di legittimazione ecclesiastica, pur mantenendo una posizione prudente rispetto alla soprannaturalità delle apparizioni.
Il giornalista ed editore Riccardo Caniato, autore del libro «Medjugorje. Un’indagine. La mia via per il Paradiso, sola andata», ha approfondito l’intero fenomeno, includendo anche il percorso personale di fede maturato attraverso le testimonianze raccolte. Caniato spiega come il “nihil obstat” concesso dalla Chiesa renda i fedeli liberi di accogliere il messaggio mariano senza riserve dottrinali o morali, aprendo così una nuova fase di dialogo e crescita spirituale per la comunità mediatica e religiosa.
Il ruolo fondamentale del Križevac nel pellegrinaggio a Medjugorje
Il monte Križevac è da sempre uno dei tre punti cardinali della devozione cattolica a Medjugorje, insieme al Podbrdo e alla chiesa parrocchiale di San Giacomo. La croce che sovrasta la vetta è stata costruita dai parrocchiani nel 1933 per contrastare un periodo di piogge abbondanti che minacciavano i raccolti, sotto la spinta del parroco Bernardin Smoljan. Oggi Križevac è meta di pellegrinaggi continui, con fedeli che percorrono a piedi il sentiero fino alla cima, recitando il rosario e partecipando alla celebrazione della Santa Messa sul luogo sacro.
La Festa dell’Esaltazione della Santa Croce, celebrata la prima domenica dopo la Natività di Maria, richiama ogni anno migliaia di fedeli da ogni parte del mondo. Il Monte Križevac diventa così simbolo di riflessione e preghiera, espressione della fede popolare radicata nella storia e nella tradizione locale.
I veggenti di Medjugorje e la loro testimonianza
I sei veggenti di Medjugorje, protagonisti delle apparizioni mariane iniziate nel giugno 1981, continuano a svolgere un ruolo centrale nella diffusione dei messaggi della Madonna. La loro esperienza è stata oggetto di uno studio approfondito da parte della Chiesa e di ricercatori come Riccardo Caniato, che ha documentato la loro testimonianza nel suo libro, sottolineando il valore spirituale e umano di queste figure.
Padre Serafino Tognetti, monaco e teologo, ha definito il fenomeno Medjugorje come “una realtà granitica davanti ai nostri occhi”, capace di generare conversioni e un ritorno autentico a Dio. La sua esperienza personale di pellegrinaggio e discernimento spirituale testimonia come Medjugorje rappresenti una finestra aperta verso l’eternità, un luogo in cui la preghiera e la fede si manifestano con forza e concretezza.
L’approvazione del culto pubblico da parte del Dicastero ha dunque contribuito a consolidare la legittimità di questa realtà religiosa, offrendo ai pellegrini e ai fedeli una guida più chiara per vivere la propria devozione. Il fenomeno si inserisce così in un contesto di rinnovato interesse verso le esperienze di fede contemporanee, mantenendo però una posizione di equilibrio tra cautela teologica e apertura pastorale.
Il Krizevac di Medjugorje: storia, spiritualità e testimonianze dal monte della croce






